Droga, studio su cervello cocainomani: dipendenza si può ereditare PDF Stampa E-mail

Il rischio di scivolare nel tunnel della droga si può ereditare. Chi ha un familiare cocainomane ha una probabilità 8 volte più alta di sviluppare a sua volta la dipendenza dalla “polvere bianca”. E ora un team di scienziati inglesi ha scoperto specifiche anomalie nel cervello di chi consuma regolarmente cocaina, non causate dall’uso della droga bensì presenti fin dall’infanzia, e riscontrabili anche nei fratelli o nelle sorelle senza alcun problema di tossicodipendenza. La conclusione di Karen Ersche e colleghi dell’università di Cambridge, autori di uno studio pubblicato su “Science”, è dunque che la predisposizione all’abuso di sostanze si possa in qualche modo trasmettere insieme ai geni. Ma la buona notizia è che ereditarla non significa automaticamente essere destinati alla dipendenza: il tunnel si può evitare, precisano i ricercatori.
“I nostri risultati indicano che la dipendenza dalla droga non semplicemente è un problema comportamentale o di scelte di vita”, riassume Ersche. “È una questione di cervello: se il cervello di una persona è ‘cablato’ per la dipendenza, per le droghe è più facile fare presa. Ma ciò non significa che sviluppare una tossicodipendenza sia inevitabile”, insiste la studiosa.
La ricerca, finanziata dal Medical Research Council, è stata condotta analizzando con appositi scanner i cervelli di 50 persone con dipendenza da cocaina, e confrontandoli con quelli di loro fratelli e sorelle senza problemi di droga e con quelli 50 volontari sani.
Ebbene, le indagini hanno mostrato che sia i cocainomani che i loro fratelli liberi dalla droga, diversamente dalla popolazione generale, mostrano particolari difetti nelle fibre nervose che comunicano con la corteccia temporale: la parte frontale del cervello, coinvolta nel controllo dei comportamenti impulsivi.

 
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