PANE RISO E ZENZERO Stampa

 

 

I contesti nei quali l’Associazione AIDE e il suo partenariato hanno sviluppato il progetto “Pane Riso e Zenzero e la Sciarpa della Pace”, sono stati il borgo La Martella della Città di Matera e la sede associativa in via Nazionale 212 a Matera. Proprio nelle periferie infatti si presentano le problematiche maggiori relative all’integrazione delle diverse etnie. Pertanto i destinatari delle attività sono stati anche i cittadini immigrati, uomini, donne e bambini provenienti dalle aree dell’Africa e dell’est Europa.

L'Italia, come altri paesi Europei, vive questo momento in un clima di crescente migrazione e di presenze di mondi, culture e credi diversi fra contesti locali che si arricchiscono di lingue, profumi, sapori e colori dalle provenienze più svariate. Nell'attuale quadro sociale, l'incontro con l'altro con il “diverso” non è più limitato ad episodi sporadici, ma rientra nelle situazioni di vita quotidiana. Solo da pochi anni il nostro paese ha visto invertire la tradizionale tendenza per ciò che concerne i flussi migratori trasformandosi da paese di emigrazione a paese di immigrazione. Questa lettura è confermata dai dati sulla presenza straniera inerenti la nostra Regione.

In Basilicata infatti, siamo passati dal 1,1% del 2005 al 3,2% del 2014 ovvero da 6.407 a 18.210 (Fonte Comuni-italiani.it)

Ancor prima della parola, il cibo è spesso strumento di mediazione fra culture diverse, è terreno di confronto e di sperimentazione. Ogni cucina è infatti il risultato di invenzioni, incroci e contaminazioni. Nessuna ricetta è immutabile nel tempo.In questo quadro, le azioni programmate dal progetto, sono state rispettate attraverso diversi incontri che si sono tenuti nell’associazione e che hanno visto la realizzazione di diverse attività come quelle relative al manufatto in lana per realizzare la “Sciarpa della Pace”. Non sono mancati momenti di socializzazione che hanno visto protagonista la cucina tipica dei cittadini stranieri che hanno partecipato al progetto.

La mescolanza dei sapori ha favorito lo scambio e la realizzazione di piatti che sono il risultato dell’incontro di più culture. L’accoglienza ha agevolato e favorito la valorizzazione della diversità culturale come valore aggiunto e come promotore della cultura della solidarietà. Non è mancato negli incontri il supporto alle categorie più deboli e fragili presenti nel nostro ambito territoriale che necessitano di essere integrati.