Una donna per la famiglia |
Una donna per la famiglia di Della Torre Caterina Un'associazione del sud che tutela le donne rimanendo indipendente. Una donna per la famiglia, quando la famiglia cresce si ritrova sola. Ma le donne hanno molte risorse nascoste e allora creano...un'associazione A.I.D.E, nata nel profondo e profumato sud, tra i sassi (di Matera). Anna Selvaggi Tamburrino , nata a Matera nel 49, decide di creare un'associazione che risolva i molteplici problemi delle donne. Laureata in scienze religiose, dopo aver lavorato per 8 anni, si sposa e dedica la propria vita alla cura della famiglia. Infatti dà alla luce ben quattro figli. E crescerli oggi non è cosa di poco conto. Come sei arrivata alla fondazione dell'associazione A.I.D.E? Ad un certo punto della mia vita, e cioè quando i figli sono partiti per studiare all’Università, ho subito accusato la sindrome del “ nido vuoto'' . Malinconia, solitudine e quotidianità fatta delle solite cose: cucinare, sferruzzare, cucire, leggere. Tutte attività svolte in perfetta solitudine. Mio marito, ingegnere, libero professionista impegnato per 18 ore al giorno. Lo attendevo la sera per parlargli della lavatrice che si è rotta, delle 10 camicie che avevo stirato e del mal di testa che mi aveva accompagnato tutta la giornata. Riconoscevo che non avrei potuto continuare così. Mi sentivo abbastanza inutile. Ma essendo abituata a cercare soluzioni venni casualmente a conoscenza ( non c’era ancora internet) di una Associazione nazionale “ la Federcasalinghe'', telefonai e dopo essere stata a Roma nella loro sede, la promossi in Basilicata . Un bagno di consensi, iniziative, manifestazioni, incontri istituzionali, proposte di leggi regionali, insomma la mia vita cambiò. Uscire, mettersi in discussione e non sentirsi più tutelata dalle quattro mura domestiche, in una nicchia fatta dalle solite cose. Importanti certo, ma anch’io ero cresciuta. Dieci anni di intensa attività sociale fino a quando tre anni fa, la Presidente Nazionale della Federcasalinghe mi chiese di appoggiarla politicamente come Associazione Regionale e se non lo avessi fatto potevo considerarmi fuori dall’Associazione. Minacce messe per iscritto. Non ne ho condiviso la strumentalizzazione perché ritengo che l’Associazionismo deve essere inteso come strumento di penetrazione dei bisogni sociali. Deve essere libero ed indipendente e non già come spesso accade fiancheggiatore di questo o quel partito. Alex de Tocqueville nel celebre “ La democrazia in America'' ebbe a scrivere che “ La libertà di Associazione è divenuta una garanzia contro la tirannide della maggioranza''. Ne sono uscita e dopo un po' ( ma poco) ho promosso A.I.D.E Associazione Indipendente Donne Europee . Sono pervenuta alla determinazione di promuovere A.I.D.E per due fondamentali motivi: · Il primo è stato quello di verificare la possibilità di un’Associazionismo collocato in una posizione critica rispetto ai partiti , che funga da pungolo nell’azione di politica di questi , che sappia essere una vera cinghia di trasmissione tra il variegato mondo della base associativa e i luoghi del governo della cosa pubblica. · Il secondo è costituito dalla percezione della necessità di una Associazione a carattere nazionale che nasce al sud non per rivendicare localismi, ma per interpretare bisogni che,diciamolo francamente sono diversi da quelli delle altre aree geografiche del nostro Paese.
Questa comunque è una domanda che andrebbe fatta a chi dell’Associazionismo ne fa un uso strumentale per scopi personali. Chi sono le vostre associate ?
Esistono altre associazioni similari nel sud? Come hai conosciuto dol's? Attraverso internet, che è davvero una finestra sul mondo, A.I.D.E vuole affacciarsi a questa finestra per vedere, conoscere e operare. |